Atto II
Mio dolce amor
Contesto narrativo
Nel cuore della caverna, al riparo dal mondo e dal tempo, continua il duetto appassionato tra Enea e Didone. Un canto fatto di promesse e giuramenti, che si alza come una preghiera al cielo stellato.
La loro voce si fonde in un’armonia perfetta, come le onde del mare che si abbracciano in lontananza. Nel finale le dolci parole della buonanotte riecheggiano tra le ombre, come un balsamo per l’anima.
Testo
MIO DOLCE AMOR
Dopo dieci anni dal delubro
Io a te consacro
Per sempre tutta l’alma mia
In solenne
eterno connubio
Sapessi Enea l’eterna mole
Quanto m’arde del mio amore
Qual fero foco fiso m’offende
Pur tal corpo mai non si fende
Enea amami più ch’altro puoi
Il tuo cor è sconfinato
profondo, generoso
Io te lo chiedo, io lo possiedo
Ti do in cambio tutto il mio regno
.
O notte beata
notte soave, da te sublimata
Oh quanto temo che sia null’altro che un sogno
È notte troppo giuliva
Troppo dolce per esser realtà
È ver… è ver…
Dopo dieci anni
O notte beata
Dal delubro
Notte soave
Io a te consacro
da te sublimata
Per sempre tutta l’alma mia
Oh quanto temo che sia null’altro che un sogno
In solenne
È notte troppo giuliva
Eterno connubio
Troppo dolce per esser realtà
.
Ah! Dividersi è una pena così dolce
Che ti direi addio fino a doman!
Ah! Dolce dolor
Dolce amor
Mio dolce amor
Buonanotte mio dolce amor
Buonanotte mio dolce amor