Atto II
Un dì m'apparve
Contesto narrativo
Nel mezzo di una battuta di caccia, la tempesta infuria con forza e costringe Didone ed Enea a cercare rifugio in una caverna.
È lì che Didone, con voce tremante, apre il suo cuore e confessa il suo amore ardente per Enea, un amore che non può più tenere nascosto. Enea risponde con un amore altrettanto intenso.
Testo
UN DI' M'APPARVE
Un dì, un dì m’apparve lui
Giunto da lontan
Ed io indifesa ne fui
E un soave stral
M’aperse il cor
O begli occhi, me cercate
Suoi pensieri a me correte
O favelle odorose a me parlate
Sempre con crudeli corde
Le membra acremente tende
Il mio cor e intanto grida
Il mio amor per te
.
Il cor vorrebbe accanto il suo
Nel medesmo seno
E vuole battere con lui
Trasfondersi in lui
E in lui morir
Ma non trova ciò che vuole
E ripete tai parole
O Enea io t’amo e t’amo
Io t’amo, t’amo
Amor mio or te l’ho detto
Qual m’apristi piaga in petto
Ho un sol pensier ognor
Enea t’amo, t’amo
.
Questi occhi stanchi, impotenti
Stillan per te
D’un lezzo nutrirmi ricusan
Poiché obbedir non posso a te
Di me arbitro e crudele
Padron d’un conquiso core
Pietà delle mie pene
Mi dà il tuo cor
O re amato del mio core
Tua schiava mi fe’ Amore
Tutto per te sarò
Se mi dai il tuo cor